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Un piano della Regione Lazio per la rinascita di Corviale

«Aree verdi e negozi». Vertice tra Regione e Campidoglio: «La priorità è la ristrutturazione del Serpentone»

Articolo da https://www.radiocolonna.it
Insediata la Giunta Rocca da pochi giorni, si parte subito con uno dei dossier più scottanti: Corviale. Case Ater, in uno degli edifici , il “Serpentone”, divenuto icona di quanto possa essere pesante vivere in una casa popolare. Lo scrive Il Messaggero. Progettato negli anni 70, terminato nel 1984. a Roma lo chiamano il Serpentone per il suo disegno architettonico: poco meno di un km di lunghezza ininterrotta, quasi 40 metri di altezza con circa 1200 appartamenti: fra assegnatari regolari e occupanti abusivi, ci vivono almeno 6mila persone. Spiega Pasquale Ciacciarelli, assessore regionale a Urbanistica e Casa: «Come ha detto più volte il presidente Rocca, l’obiettivo è ridare dignità a chi ci vive». E allora arrivano in Regione gli assessori capitolini alla Casa, Tobia Zevi, e all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, con il capo di gabinetto di Gualtierì, Alberto Stancanelli e i rispettivi staff. Dall’altro lato del tavolo, Ciacciarelli e il capo di gabinetto della Regione, Giuseppe Pisano. « Ci sono due ipotesi di lavoro emerse dalla riunione e dalle quali possiamo partire. La prima è quella più semplice; ristrutturare il Serpentone così comè oggi. La seconda – spiega sempre Ciacciarelli – è decisamente più ambiziosa: abbattere pezzo a pezzo, andando a “separare” il Serpentone durante la ricostruzione per avere palazzine divise e non più un unico monoblocco di appartamenti», Entrambe le ipotesi, però, prevedono una riqualificazione anche in termini di nuovi negozi, aree verdi, recinzioni, videosorveglianza, campi sportivi e centri culturali a disposizione dei residenti.

Dal Campidoglio, però, ci si muove con cautela. Prima ancora delle considerazioni politiche che gli assessori Zevi e Veloccia hanno evidenziato a Ciacciarelli, c’è un problema pratico e concreto: le 6mila persone che oggi vivono dentro Corviale vanno ricollocate durante qualunque intervento. Una cosa che è tutt’altro che facile anche perché vanno anche convinte della bontà dell’operazione e dei suoi tempi di realizzazione.

Articolo completo su https://www.radiocolonna.it

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