Settimana sport inclusivo fino al 1° ottobre

Acri e Assifero festeggiano il primo compleanno dello sport in Costituzione. Lo scorso settembre la pratica sportiva è stata inserita nella Carta costituzionale, con il riconoscimento del suo valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico. A trasformare questo principio in diritto garantito sono le oltre 120mila organizzazioni di promozione sportiva che ogni giorno lavorano per rendere lo sport una pratica accessibile per tutti.
È proprio lo sport sociale e inclusivo il protagonista della campagna #Unaltrapartita. Comunità in campo, promossa da Acri e Assifero, con le Fondazioni associate, presentata oggi a Roma al Campo XXV Aprile di Liberi Nantes in vista della 12ª Giornata europea delle Fondazioni. Alla campagna partecipano le principali reti associative dello sport inclusivo: Aics, Csen, Opes, Sport for Inclusion, Uisp. L’iniziativa ha il patrocinio Rai per la Sostenibilità Esg e la mediapartnership di Rai Sport. Dal 23 settembre al 1° ottobre, in tutta Italia, sono organizzati oltre 130 eventi, tra spettacoli, incontri e appuntamenti che metteranno al centro lo sport per tutti. Si tratta di progetti che favoriscono l’attività sportiva di giovani e anziani, persone con disabilità, migranti, detenuti.
“Queste sono le iniziative su cui investire e credere perché 130 eventi di sport sociale in tutta Italia sono davvero straordinari, vi ringrazio per il supporto che date a chi lavora volontariamente ogni giorno per rendere lo sport davvero inclusivo per tutti”, ha commentato Giovanni Malagò, presidente del Coni.
Gli italiani che fanno sport sono poco più di 20 milioni (il 34,5% della popolazione). Questo ci porta ad essere in testa alle classifiche mondiali per indice di sedentarietà (siamo al 4° posto tra gli adulti e al 1° tra i minori). Esiste un evidente divario di genere: le donne sono solo il 43,3% della popolazione sportiva. E si sta aprendo anche una questione generazionale: i giovani fanno sempre meno sport (fuori da scuola). Inoltre, le persone con disabilità che riescono ad accedere allo sport sono la metà di quelli senza limitazioni. A questo scenario risponde il Terzo settore: un terzo delle organizzazioni non profit italiane si occupa di sport, grazie anche a quasi il 20% di tutti i volontari italiani. Le Fondazioni italiane sono al fianco delle organizzazioni del Terzo settore che promuovono lo sport sociale e inclusivo, perché condividono la visione dello sport come strumento di inclusione, partecipazione e benessere.
Il presidente di Acri, Giovanni Azzone, ha spiegato: “Sebbene sia stato recentemente riconosciuto in Costituzione, oggi in Italia lo sport non è ancora davvero per tutti. Per questo è necessario valorizzare il lavoro importantissimo delle oltre 120mila organizzazioni del Terzo settore che, in tutta Italia, si occupano di promozione dell’attività sportiva, coinvolgendo chi lo sport ha smesso di praticarlo o chi vorrebbe, ma non ha i mezzi o le abilità fisiche per praticarlo. Anche su questo fronte, le Fondazioni di origine bancaria sono da sempre a fianco del Terzo settore, assicurando un costante supporto economico e progettuale, per contribuire a fare in modo che lo sport possa affermarsi come un potente volano di benessere e di socialità, per far crescere comunità davvero coese e inclusive”.
Jean Bosco Honba, allenatore della squadra Liberi Nantes, racconta: “Sono venuto dal Camerun grazie al sostegno di mia sorella, che si è sacrificata per me. Giocavo a calcio, ero bravo, nel mio Paese avevo raggiunto un campionato importante. In Italia ho voluto restituire ad altri ragazzi la fortuna che ho avuto e fargli provare la gioia di essere squadra, di trovare nel calcio un supporto sicuro e speranza”.

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