Un sopralluogo sotto il cavalcavia del viadotto Giubileo 2000, fra Labaro e Prima Porta, ha portato alla luce uno scempio ambientale in virtù del quale per 28mila cittadini aumenta il rischio idraulico in caso di esondazioni a causa di tonnellate di rifiuti di ogni genere.
Elettrodomestici, mobilio, rifiuti edili, sino alle lastre di amianto, plastica, ferro. Una vera e propri bomba ecologica considerando che siamo sotto un cavalcavia e che in caso di incendio potrebbe essere estremamente pericoloso per la viabilità.
E’ quanto denunciano Donato Bonanni e Piergiorgio Benvenuti, rispettivamente Presidente dell’associazione Ripensiamo Roma e del movimento ecologista Ecoitaliasolidale, entrambi dirigenti romani di Forza Italia, insieme ad Andrea Simonelli, esponente locale del centro-destra.
“Abbiamo potuto verificare come ci troviamo in un bacino interessato dalla criticità idraulica dove risiedono circa 28 mila abitanti e che è compreso nel piano della protezione Civile di Roma. Segnaliamo che oltre ai rifiuti si trova una sorta di deposito a cielo aperto di mezzi pesanti in disuso, container che insistono sulle sponde della marrana di Prima Porta in prossimità della sua confluenza con l’asta principale, il Tevere e a monte della successiva traversa di Castel Giubileo, distante poche centinaia di metri”.
“Tutta l’area posta a monte della traversa di Castel Giubileo è area di esondazione ed espansione del Tevere in quanto la traversa è l’ultimo baluardo di regolamentazione delle acque prima di correre verso la città e successivamente verso la foce del Tevere a Fumicino. In sostanza, in caso di piene – spiegano Bonanni e Benvenuti.- se il livello del Tevere si avvicina ad una certa soglia critica all’altezza di Ponte Milvio, la traversa di Castel Giubileo deve essere azionata per interrompere l’afflusso del Tevere a valle, verso Roma, e questo significa che deve essere fatto esondare a monte della traversa. Ciò vuol dire che l’area che deve essere interessata per evitare l’inondazione del centro di Roma è proprio quella a monte della diga in cui insiste l’abitato di Prima Porta e Labaro, e quindi proprio l’area dove vi sono i rifiuti ed i mezzi abbandonati”.
“Il problema è che l’eventuale riversamento di tutto quello che abbiamo visto nel Tevere andrebbe ad interferire con l’impianto della “Traversa idroelettrica Green Power di Castel Giubileo” e la funzionalità della stessa, aumentando ulteriormente ed esponenzialmente il rischio idraulico dei quartieri. Un fatto gravissimo e che deve trovare immediate soluzioni di bonifica e d’intervento da parte delle istituzioni”.
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