Così in una nota la Presidente del Municipio Roma II Francesca Del Bello e l’Assessore all’Ambiente, Decoro, Verde Pubblico e Sport Rosario Fabiano:
“L’anno scorso in piena crisi pandemica abbiamo trovato nel nostro Municipio una casa a coloro che vivevano in condizioni disumane al Foro Italico. Lo abbiamo fatto da soli, senza neanche avere le competenze per l’emergenza abitativa in un caldo giorno d’estate quando ci sentivamo davvero abbandonati dal Comune. Ma per noi la dignità umana viene prima delle competenze o dei ruoli che si ricoprono. Forse ne abbiamo parlato poco. Forse neanche si sa.
Perché quando si agisce in una situazione del genere si pensa a dare un tetto alle madri con i bambini e non a comunicare quello che sta avvenendo. Abbiamo dato una casa alle famiglie rom che abitavano nell’insediamento del Foro Italico e assistito le 70 persone della Comunità Filippina il cui accampamento in via Foce dell’Aniene è stato oggetto di un incendio doloso l’8 agosto scorso. Di queste alcune famiglie sono state inserite dal Municipio nel percorso del buono casa, mentre quelle più bisognose, ben 16, hanno trovato casa grazie al Municipio. Tutte le nostre azioni sono andate nella stessa direzione, ancora di più durante l’emergenza Covid: a sostegno dei più fragili.
Proprio nei giorni scorsi, a metà marzo, abbiamo tenuto una riunione con l’Osservatorio Territoriale per la Sicurezza dove è emersa la necessità di intervenire in alcuni insediamenti esistenti nel Municipio Roma II. Si tratta di situazioni molto diverse, dove la condizione di pericolo, per la salute e per l’incolumità, sussiste in primo luogo per coloro che vivono in quelle condizioni.
Si tratta di azioni programmate, e non avventate o lasciate al caso, avvenute su sollecitazione della Dirigenza del II Distretto di Polizia attraverso il coinvolgimento del Nucleo Assistenza Emarginati della Polizia Locale municipale, che opera di concerto con la Sala Operativa Sociale di Roma Capitale, la quale garantisce la propria presenza per offrire la possibilità a chi vive per strada di avere un ricovero nelle strutture del Comune.
Un percorso giusto e solidale che prevede anche l’intervento di AMA, che purtroppo fino ad oggiè venuta meno. Motivo per cui abbiamo scritto insieme all’Assessore Fabiano all’Azienda affinché intervenisse per garantire la pulizia delle aree.
Dovremo tutti, nell’ottica di rendere la nostra città più solidale di quanto già non sia, porre all’attenzione del dibattito pubblico le ragioni per cui la Capitale d’Italia non ha ancora un piano strutturale di accoglienza per le persone che vivono in una condizione di disagio estremo, che il più delle volte è psicologico ancor prima che materiale, le ragioni per cui ancora non esiste un programma – che investa risorse e professionalità adeguate – per la presa in carico di questo disagio, le ragioni per cui non si dà fiducia nel decentramento amministrativo, relegando i Municipi ad un ruolo scomodo, ovvero gestire queste situazioni senza avere gli strumenti per risolverle”.