Migranti: “costruire un ‘noi’ sempre più grande”

“Oggi sono circa 272 milioni i migranti internazionali, la maggior parte (74%) in età economicamente attiva (tra 20 e 64 anni), 164 milioni sono lavoratori migranti, 26 milioni i rifugiati, 4,2 milioni i richiedenti asilo e 50,8 milioni gli sfollati interni sia a causa di conflitti e violenze (45,7 milioni) che di catastrofi naturali (5,1 milioni)”. Sono alcuni dati forniti questo pomeriggio da mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes, in apertura del corso di formazione migratoria che si è aperto a Roma e al quale partecipano 40 persone nuovi direttori Migrantes, nuovi cappellani etnici e nuovi sacerdoti che saranno impegnati con le comunità italiane all’estero. In Italia i migranti internazionali sono 5.300.000, la maggior parte in età economicamente attiva; 2 milioni le famiglie; quasi tre milioni i lavoratori; 207.000 rifugiati: solo 1 su 10 di coloro che sono sbarcati in Italia si sono fermati nel nostro Paese. Solo 80.000 il saldo tra ingressi e uscite: “L’Italia non attrae più in questo momento, ma sta ritornando ad essere un grande Paese di emigrazione giovanile”, infatti, a 5.300.000 immigrati corrispondono altrettanti cittadini italiani all’estero.
Di fronte a questi dati, ha spiegato mons. Perego, “sembra che l’unica modalità di governare le migrazioni sia quella di creare muri, barriere ai confini. La storia degli imperi, invece, ci insegna che i confini sono le strade per passare da un Paese all’altro. Se le merci si controllano, le persone, anzitutto, si accolgono e si accompagnano. Volerle fermare crea intolleranza da entrambe le parti, clandestinità, tratta, sfruttamento, che non creano sicurezza e tutela certamente”. Tra le sfide mons. Pergo ha citato quella degli studenti stranieri nel nostro Paese. La realtà scolastica multietnica e multiculturale, che riguarda ormai il 10% di studenti in Italia e in alcuni contesti del Nord e del Centro si arriva anche al 25% degli studenti, pone la “sfida dell’accompagnamento. Solo il 48% degli studenti migranti ha un iter regolare, mentre il 39% perde mediamente un anno e il 12% anche due anni. Mentre le ripetenze degli studenti italiani sono al 14%, quelle degli studenti stranieri arrivano al 27%”. Per il presidente della Commissione Cei per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, “passare dalla periferia alla città è la sfida del cammino dei migranti. Nella città dove arrivano i migranti via via si spostano – lo vediamo anche nell’emigrazione italiana in alcune città come Londra, Bruxelles, New York – dalla periferia alla città. L’inclusione nelle aree urbane a maggiore vulnerabilità sociale vede già in campo una ventina di Comuni italiani, da Milano a Palermo, che alcune politiche sostengono nell’affrontare con soluzioni molto varie la specificità delle sfide che affrontano quotidianamente”. Per quanto riguarda la pastorale mons. Perego parla di sfida dell’incontro e sfida del costruire un “noi” sempre più grande.

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