In servizio per 46 chilometri quadrati di verde pubblico, solo 365 operatori del Servizio Giardini: erano 1200 negli anni ‘80, ma 283 nel 2017: i risultati sono sotto gli occhi di romani e turisti
di Diana Romersi per il Corriere.it
Villa Ada, fra i polmoni verdi della Capitale, non gode di buona salute. Tra rifiuti, monumenti vandalizzati e infrastrutture inesistenti o danneggiate, parchi e ville comunali vivono in totale stato d’abbandono. «Devi chiedere a mio nonno di quando Villa Ada era messa bene» ironizza un giovane fruitore del parco, un tempo residenza reale. Ma nulla resta degli antichi fasti: lampioni decapitati, segnaletica scolorita dal sole e vegetazione incolta. Neanche l’entrata monumentale, ora ridotta ad un parcheggio, è stata salvata dall’incuria, così come il tempio di Flora, restaurato in occasione del Giubileo 2000, e ora il più chiaro simbolo dello stato decadente della villa. Il Dipartimento Tutela Ambientale ha in carico circa 46kmq di verde. Un’area troppo vasta per un personale del Servizio Giardini fortemente ridotto. Secondo l’ultimo rapporto di ACoS Roma Capitale, l’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali, nel 2019 i giardinieri al lavoro nelle aree verdi cittadine sono stati 365. Un numero in crescita rispetto ai 283 professionisti presenti nel 2017, ma comunque lontano dalla forza lavoro garantita negli anni ’80 dai circa 1200 addetti. E insieme ai lavoratori si sono ridotti anche gli interventi di manutenzione ordinaria: 78.000 nel 2012, solo 27.746 nel 2019.
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