Per gentile concessione di FB/quivivejeeg.
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Questa storia finisce a Torbellamonaca 5 anni fa.Inizia invece circa 20 prima in un’altra periferia romana, quella del Quarticciolo, dove viveva una coppia di artigiani, lui falegname con lei casalinga, assegnatari regolari di un alloggio popolare.
Un giorno uscirono di casa per non rientraci mai più, vista l’occupazione abusiva a cui nessuno pose rimedio.Tommaso e Donatella hanno vissuto per anni in macchina , con due cani, nonostante i figli premessero per averli con loro; non volevano gravare sulle vite dei loro figli, che così decisero almeno di regalare loro un camper.
La loro nuova casa trovò uno spazio a Torbellomanaca, subito dopo l’ingresso che dal Gra porta nel cuore del quartiere; qui da subito hanno ricevuto la solidarietà dei residenti, non la misericordia, ma la solidarietà.
Una coppia che ha fatto della dignità uno stile di vita; due pensioni per campare, un tetto di stelle e un caffè sempre pronto per chi aveva il desiderio di far loro compagnia.
Quel camper era più accogliente di una qualsiasi casa , abitato, vissuto e rifugio perfino del loro cane, in poche parole era uno scrigno ‘prezioso’.
Questa storia è finita 5 anni fa quando Tommaso è stato portato via da un male contro cui non è riuscito a vincere la sua battaglia, ma volendo vivere fino all’ultimo secondo la sua vera casa…
Quando quella mattina di cinque anni fa il mio telefono squillò, e lessi il nome di chi mi stava chiamando, capii immediatamente...te ne eri andato per sempre, in un silenzio assordante ma con quella dignità che ti ha sempre distinto.
Ti avevano occupato la tua casa e nessuna istituzione ha mai fatto nulla per renderti ciò che era tuo, parole e promesse vane.Hai voluto terminare la tua esistenza nel tuo camper, quella che ormai era la tua vera casa, da ben 12 anni!L'ultimo pensiero per me lo hai consegnato a tua moglie: 'A Donatè, visto che quello stronzo il caffè non lo prende, me raccomando, faje trovà sempre quelle caramelle all'anice che me scrocca ogni volta che viene!'Il più bello me lo avevi regalato qualche mese prima quando all’improvviso mi posasti la tua manona su un braccio e dritto negli occhi mi dicesti: ‘Ricordati che per me sei come un figlio".
’Te ne sei andato nel giorno del compleanno di David Gilmour, che con i suoi Pink Floyd nel brano 'Time' canta...... 'Home, home again. I like to be here when I can' , che coincidenza!
Non riesco più a passare davanti a quello spiazzo che ospitava il tuo camper, non vedere il filo di fumo dell'immancabile sigaretta uscire dal finestrino e sentire le tue 'finte' imprecazioni al mio arrivo, che lo so, attendevi ogni giorno.In questi anni, soprattutto gli ultimi due così particolari, ho continuato a pensarti: tu in lockdown nel tuo camper, saresti stati il più libero di tutti; quel camper dove hai voluto combattere il male che ti stava consumando, rifiutando da testimone perfino l’ospedale.
E magari anche dove ti trovi ora ti avranno riservato un camper, dove ogni giorno avrai un invitato pronto ad ascoltare le tue storie e forse starai intossicando pure il padreterno con quella maledetta sigaretta.…