Anche quando tutto sembra perduto, bisogna mettersi tranquillamente all’opera. Ricominciando dall’inizio».
Sono le parole di Antonio Gramsci, quelle che Aurelio in Comune ha associato all'incendio - probabilmente doloso - che ha colpito La Fattorietta. Perché non è un luogo del cuore, ma della memoria e dell'impegno.
Un brandello di territorio difeso, spesso contro ogni logica, da mire speculative: da Argan che riuscì a impedire la costruzione di un lussuoso albergo, fino ai recenti tentativi di realizzare un centro per la pratica del golf.
Per Aurelio in Comune è, anche, il luogo dove dal 2016 si celebra la sua Festa. Reso possibile dall'impegno volontario di ragazze e ragazzi, donne e uomini, compagne e compagni. Che quest'anno ha un valore in più, che suona come un appello, quello di un presidio collettivo a un bene comune che non appartiene a una singola realtà, ma a tutta la comunità dei nostri quartieri.
Appuntamento dal 6 al 10 settembre, alla Fattorietta. Con la musica di Giulia Ananìa, dei RADICI NEL CEMENTO, dei Montelupo e del Coletivo do Bigode.