"L'emergenza sanitaria in carcere ha significato la sospensione di tutte le attività professionali, sportive e con i detenuti. Sono venuti meno i contatti con i familiari e soprattutto la scuola. Solo il 4% delle ore previste sono state erogate. Secondo un monitoraggio di Antigone, a gennaio 2021 in un istituto su due la scuola era ripresa in presenza; nella parte restante la didattica a distanza veniva fatta solo in un caso su quattro. Sono emersi l'inadeguatezza delle infrastrutture tecnologiche e i problemi di spazi. Una diminuzione della popolazione detenuta permetterebbe quindi anche un maggiore accesso al diritto all'istruzione. Si è trattato di un anno durissimo e questo andrebbe riconosciuto dal parlamento con un provvedimento che preveda uno sconto di pena per chi ha passato quest'ultimo anno dietro alle sbarre. E' stato un anno di vuoto che ha lasciato spazio all'angoscia e alla paura". Lo ha dichiarato Claudio Paterniti Martello dell'associazione Antigone.