Clemente, abita al campo dei giostrai sotto alle "case occupate" di San Basilio da 51 anni. Clemente, come tante altre famiglie che ci abitano, sono ormai un pezzo di storia del quartiere. Hanno la residenza in Via Grisolia, i figli sono andati nelle scuole di San Basilio, hanno fatto qui le loro prime esperienze e hanno costruito qui le loro vite. Per questi e per tanti altri motivi, la diffida a liberare lo spazio entro il 30 novembre perché abusivi, sembra veramente assurda. Tanto più in un contesto di profonda emergenza sanitaria e crisi sociale, con persone sotto sgombero che sono attualmente gravemente malate.La lettera che abbiamo scritto con le associazioni e le realtà del quartiere, così come le azioni di protesta che abbiamo messo in piedi in questi giorni, sembrano aver prodotto i primi risultati. Il Comune ha detto di poter intervenire, prorogando lo sgombero al 31 marzo. La partita è quindi ancora aperta e noi stiamo lavorando per trovare delle soluzioni concrete. Quando ieri abbiamo chiesto a Clemente qual è il sogno che gli hanno rubato in tutti questi anni a San Basilio, ci ha risposto "la casa". Ecco: l'assegnazione di case popolari a prezzi accessibili, ci sembra ancora una volta l'unica soluzione per mettere fine alle tantissime situazioni di disagio ed emergenza abitativa che esistono ancora oggi nella periferia di Roma, in particolare in un quartiere come San Basilio.Di questo parleremo all'assemblea di oggi pomeriggio NO ALLO SGOMBERO: IN PERIFERIA SERVONO INVESTIMENTI PUBBLICI E RISCATTO SOCIALE, a cui abbiamo invitato a partecipare diversi consiglieri comunali.La foto è di Daniele Napolitano, con lui continua il nostro viaggio per le strade di San Basilio.