Ampliare la platea di cittadini che possono accedere ad alloggi popolari nel territorio di Roma, oltre ad allargare la fetta di patrimonio immobiliare disponibile per l'assegnazione, superando la delibera 131 approvata un anno fa dalla giunta Raggi. E' questo l'obiettivo a breve termine della commissione politiche abitative di Roma Capitale, convocata per oggi 4 marzo.
Come funziona la legge oggi
Allo stato attuale, infatti, sul totale degli alloggi messi a disposizione tramite graduatoria ufficiale, una quota pari al 25% viene riservata all'emergenza abitativa: in pratica chi vive in un'occupazione (per esempio viale delle Province, Valle Fiorita, Spin Time, ex Ipab San Michele, solo per fare gli esempi più noti) ha la possibilità di "saltare" la fila e ottenere un appartamento, qualora rispondesse a determinati parametri. Insomma, ne deve avere pieno diritto, non sono ammessi "furbetti". Nel 2020 la giunta regionale, su spinta dell'assessorato alle Politiche Abitative, aveva provato ad integrare questa quota, con un ulteriore 10%, portandola quindi al 35%.
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