A Roma, fino al 24 novembre, i diritti vanno in scena con dieci giorni di programmazione in due teatri della periferia est della città.
Riscatto, memoria, giustizia sociale, resistenza, lotta alle mafie e contro ogni forma di discriminazione nel nome e nel ricordo di un grande intellettuale, sociologo, giornalista e attivista, ucciso dalla mafia. Sono questi i fili che tengono uniti gli eventi della prima edizione del Festival Mauro Rostagno, l’inedita rassegna teatrale e culturale che, dal 15 al 24 novembre, a Roma, porta i diritti in scena con dieci giorni di programmazione in due teatri della periferia capitolina: la sala di ÀP, l’Accademia Popolare dell’antimafia e dei diritti ospitata all’interno dei locali dell’IIS Enzo Ferrari di Cinecittà-Don Bosco, e il Teatro Biblioteca Quarticciolo.
Organizzato e ideato da Associazione daSud e Compagnia Ragli, con il contributo del Ministero della Cultura, il Festival è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che ha visto intervenire: il presidente di daSud Danilo Chirico, il direttore artistico Rosario Mastrota di Compagnia Ragli e Antonino Pirillo del Teatro Biblioteca Quarticciolo.
Realizzato anche grazie alla generosità di Maddalena Rostagno, figlia di Mauro, il Festival mette in campo una proposta ampia e ricercata per un pubblico di appassionati e amanti del teatro ma non solo, che in parallelo sviluppa anche una line-up dedicata al mondo delle scuole.
Diversi, poi, gli ospiti di eccellenza. Tra loro: il regista Paolo Virzì che ricorderà la figura e il lavoro di Mauro Rostagno; l’attrice Vanessa Scalera che guiderà i lavori della giuria tecnica del Premio Mauro Rostagno; i registi e drammaturghi Davide Iodice e Armando Punzo che discuteranno di scritture e pratiche a confronto a partire da “Il teatro al tempo di maleducare”; e, infine, il docente e drammaturgo Marcello Walter Bruno per una conversazione su editoria, filosofie e teatri nel contemporaneo insieme alle critiche teatrali Maria Teresa Surianello e Rossella Menna e alle direttrici editoriali della collana “La scena di Ildegarda” Vincenza Costantino e Donata Chiricò.
Ventiquattro in tutto gli eventi in cartellone con 18 spettacoli, prime romane, anteprime, rappresentazioni on the road, due incontri, un laboratorio per adulti e uno per bambini arricchiti da un concerto in anteprima assoluta e da una programmazione speciale interamente dedicata al Premio Mauro Rostagno: il concorso a sostegno della produzione artistica teatrale che, organizzato per il terzo anno consecutivo e partito a inizio ottobre scorso, giunge a conclusione nel corso del Festival con sei opere finaliste e l’elezione da parte di una giuria tecnica presieduta dall’attrice Vanessa Scalera dello spettacolo vincitore a cui verrà conferito un contributo concreto di 1000 euro.
A calcare il palco del Festival saranno gli spettacoli: “U!” di Compagnia Oderstrasse (prima romana), “La banda del Gobbo” di e con Emiliano Valente, “Panenostro” di Compagnia Ragli, “Eneide. A sound film” di Matutateatro (anteprima), “Pezzo a pezzo” di Carmen Giordano (anteprima romana), “Rautalampi” di Compagnia Garofoli/Nexus, “Re Pipuzzu fattu a manu” di Scena Verticale (prima romana), “Sarajevo, mon amour” di Farmacia Zoo:è (prima nel Lazio), “Togliatti mon amour” di Fortezza Est in corealizzazione con Teatro Biblioteca Quarticciolo, “Pezzi sui generi(s)” di Paolo Camilli e “Medea per strada” di Teatro dei Borgia in coproduzione con Teatro Biblioteca Quarticciolo.
In corsa invece per il Premio Mauro Rostagno gli spettacoli: “Nazieuropa” di Beppe Casales, “Il circo capovolto” di Teatro delle Temperie, “La corsa” di C.R.M. (Matteo Ciccioli, Miriam Russo, Alessia Matrisciano), “My name is Patrick Zaki” di Raizes Teatro, “Il Viaggio” di DoveComeQuando, “Nel nome di Maria” di Chiara Gambino.
Spazio, infine, alla musica con Gianfranco De Franco in concerto sulle note del suo nuovo album discografico “STELLAR SUNSET”.
«Un nuovo teatro in periferia, un premio nazionale a sostegno della produzione teatrale, le attività nelle scuole e adesso un festival: da alcuni anni con il progetto di ÀP stiamo mettendo in pratica l’immaginazione: ci siamo assunti cioè il rischio - ha spiegato il presidente di daSud Danilo Chirico – di dare vita a un progetto politico nel senso più compiuto perché capace di tenere insieme educazione, sociale e cultura e di descrivere un’idea di città fondata sulla necessità di praticare la trasformazione per realizzare un cambiamento di sistema nel nostro Paese».
«L’esigenza di tornare in scena e di riassaporare lo spettacolo dal vivo - ha precisato il direttore artistico del Festival Rosario Mastrota - muove la volontà di ospitare per dieci giorni artisti, compagnie, musicisti e critici. Con un programma pieno di novità assolute, il Festival proverà a inondare di cultura la periferia sviluppando il programma su più luoghi: l’Accademia, naturalmente, e il Teatro Biblioteca Quarticciolo».
«A collegare idealmente e fisicamente il Teatro Biblioteca Quarticciolo e l’Accademia Popolare dell’antimafia e dei diritti è una strada: Viale Togliatti, una lingua di territorio, nella periferia di Roma, che - ha spiegato Antonino Pirillo del Teatro Biblioteca Quarticciolo - trattiene un groviglio di storie, problematiche, lingue, soggettività da raccontare, da incontrare, con cui creare. La vocazione e l’impegno di entrambe le strutture a prestare attenzione al contemporaneo, in continuità con il contesto topografico e sociale in cui si collocano e agiscono, ne hanno reso quindi naturale la collaborazione, che prende forma attraverso un primo step rappresentato dal Festival Mauro Rostagno».
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