Dall'inizio dell'emergenza, il disagio sociale è in aumento e diventano sempre di più anche i senza tetto, spesso gli unici abitanti delle vie e piazze vuote per il coprifuoco.
Alla vigilia dei mesi più freddi dell'anno, si teme ancor più per la loro salute, perché i posti al riparo nei centri di accoglienza sono diminuiti a causa del necessario distanziamento o delle chiusure temporanee.
A Roma tradizionalmente calcoliamo 8mila senza fissa dimora:
un terzo in strutture di accoglienza
un terzo in abitazioni improprie (dalle baracche ai casolari abbandonati)
un terzo per strada, 2.500-3.000
Da marzo questa cifra risulta leggermente incrementata perché i centri di accoglienza che ospitavano un numero di persone o chiudono o ne prendono di meno.
Tutti, in particolare le istituzioni, siamo chiamati a porci il problema di un inverno alle porte.