L’effetto Covid sulle “nuove povertà” di Roma Capitale


Tratto da un approfondita analisi di Nicola FerrigniPaola De Rosa su https://www.secondowelfare.it/

Interrogarsi sugli effetti socio-economici generati dall’emergenza Covid non può prescindere dal considerare la rilevanza assunta dal fenomeno emergente delle “nuove povertà”. Fenomeno che ben identifica i contorni di quella “pandemia sociale”, messa in moto e accelerata dal virus, che ha finito per tradursi in una forma inedita, e a tratti estrema, di “contagio nel contagio”.

Laddove poi la lente di ingrandimento sulle “nuove povertà” si sofferma sulle criticità prodotte dalla pandemia sul territorio di Roma Capitale, appare subito evidente come la natura multidimensionale del fenomeno si intrecci a doppio filo con la complessità di una realtà sociale composita che, proprio a partire dall’emergenza Covid, ha conosciuto l’emergere di nuovi bisogni e l’acuirsi di importanti disuguaglianze sociali.

Capire l’impatto dell’emergenza e l’efficacia delle risposte

In questo senso un recente Rapporto di ricerca sulle “nuove povertà” nel territorio di Roma Capitale ha inteso indagare tale complessità con l’obiettivo di mettere in luce l’impatto dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sul tessuto socio-economico capitolino, nonché di sondare l’efficacia del circuito assistenziale a contrasto della povertà attivato dal Dipartimento Politiche Sociali nei mesi dell’emergenza, al fine di definire e programmare azioni di welfare sempre più capaci di rispondere ai bisogni dei cittadini.

A tale scopo sono state realizzate due indagini campionarie che hanno visto intervistati, da un lato, cittadini romani che hanno beneficiato dei servizi socio-assistenziali di Roma Capitale in tempo di pandemia; dall’altro, cittadini romani non beneficiari di tali servizi, con l’obiettivo di comprendere quale dimensione assuma il fenomeno della povertà nell’immaginario collettivo dei “non ufficialmente” (o “non ancora”) poveri, potenzialmente o idealmente esposti a una futura condizione di indigenza.

Povertà in aumento e in movimento: il volto delle “nuove povertà”

Guardando alle ricadute dell’effetto Covid sul fenomeno della povertà nel territorio capitolino, dalla ricerca emerge in primis un significativo ampliamento del bacino di utenti dei servizi sociali. L’emergenza sanitaria irrompe infatti all’interno di un tessuto sociale già fortemente provato, acutizzando la cronicità delle condizioni di vita più al limite, portando alla luce nuovi bisogni e contribuendo a indebolire i tradizionali confini tra povertà assoluta e povertà relativa.

I nuovi poveri e il tema del lavoro

Ad esempio, ad aver beneficiato dei buoni spesa erogati dal Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale sono stati, non più e non solo i cosiddetti “poveri abituali” – facendo riferimento con tale espressione a individui e famiglie già inseriti all’interno di un circuito assistenziale preesistente allo scoppio della pandemia – ma nuove tipologie di utenti che nel corso dell’ultimo anno dichiarano di aver attinto, in misura maggiore rispetto al passato, a una composita rete di aiuti, in cima alla cui lista svettano i parenti non conviventi e le Istituzioni, nonché di aver ricorso alla vendita di oggetti di valore e alla richiesta di soldi in prestito a estranei, ivi compresa la rete dell’usura.

In tre casi su quattro (76,1%) si tratta di cittadini che hanno usufruito per la prima volta di una forma di aiuto istituzionale, o comunque esterna alla propria rete di supporto familiare e/o amicale, perché vittime di una forte contrazione del proprio guadagno (73,5%) o della perdita del lavoro/chiusura della propria attività (57,3%). Guardando infatti alla condizione occupazionale dei richiedenti aiuto, si tratta in larga misura di persone disoccupate (39,8%), che nel 69,8% dei casi hanno perso il lavoro proprio a causa dell’emergenza sanitaria.
Articolo completo su:
https://www.secondowelfare.it/

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