Ecco, ci siamo. Il 18 luglio apriamo quella piccola porta sulla Casilina. Al civico 634.
Una porta che in realtà non è mai stata chiusa, perché l'ASCS - Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, nel tempo, ha reso Casa Scalabrini 634 la casa di tutti e tutte. Nessuno/a escluso/a.
Ora lo sarà ancor di più, perché dentro ci facciamo #MAUMI, il primo Museo di Arte Urbana sulle Migrazioni. Un museo che grazie alla ricerca della Fondazione Centro Studi Emigrazione - CSER racconterà la storia delle migrazioni di Roma, con particolare riguardo proprio all'area dell'Ecomuseo Casilino.
E lo facciamo lì perché una casa di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo è spesso il luogo dello stigma, della narrazione tossica, del pregiudizio un tanto al kilo. E visto che a noi sta cosa non ce sta bene, rovesciamo il tavolo usando l'arte e con le opere di Nicola Verlato, Diavù, Mr.Klevra, Claudia Croma Romagnoli e altri faremo brillare ancor di più la bellezza di un luogo straordinario.
Lo facciamo lì perché sta sulla Casilina, la via consolare che da sempre collega il mondo e Roma. Una strada speciale, la cui storia è forgiata dal cammino di mercanti, viandanti, schiavi, imperatori, pellegrini, viaggiatori, soldati, poveracci, rifugiati, artisti e capitani.
Lo facciamo in quel territorio perché il suo DNA è fatto di incontri, mescolamenti, conflitti tra idee, culture e visioni del mondo. Un luogo unico, in cui il molteplice e la complessità sono le uniche dimensioni possibili, che non ha bisogno di riscatto perché la sua storia riscatta quella dell'intera città.
Facciamo tutto questo con un atto di autentica prepotenza, perché il bello non ammette mediazioni, la cultura non consente tentennamenti, la valorizzazione di questo straordinario territorio (di cui quella casa è simbolo indiscusso) non permette timidezze.
Il 18 luglio alle 18.30 apriamo M.A.U.Mi. Veniteci a trovare.