«Per ridurre la povertà educativa serve un’alleanza tra pubblico e privato»

(Articolo di Paolo Ferrario per Avvenire ).
Dopo l'assicurazione della viceministra Bellucci sul rifinanziamento del Fondo, parla la presidente di Assifero Stefania Mancini.

«Spero che le parole della vice ministra Bellucci rappresentino una nuova stagione di collaborazione che sappia rispondere al diritto dei minori di poter guardare al futuro con pari opportunità». Stefania Mancini, presidente di Assifero, l’associazione italiana delle fondazioni ed enti filantropici, che rappresenta 175 fondazioni a carattere privato, quindi non bancario, legge con questo auspicio, il contributo della viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, sul Fondo per il contrasto alla povertà educativa costituito nel 2016. Su Avvenire di giovedì, la rappresentante del Governo ha confermato l’intenzione di rifinanziare il Fondo, smentendo le voci che parlavano di un disimpegno, su questo dossier, da parte dell’esecutivo. Una buona notizia, soprattutto a fronte del «costante aumento», ricorda Mancini, della povertà educativa nel nostro Paese.

Dove vanno concentrate queste risorse?
La volontà del Governo di predisporre nuove risorse per contrastare la povertà educativa dovrebbe, a mio avviso, contemplare il rafforzamento della già valida innovazione attuata negli ultimi 7-8 anni attraverso il meccanismo creato con il Fondo, che ha una novità essenziale: provare a contrastare la povertà educativa minorile attraverso un sistema che guarda al minore e convoca intorno tutti gli attori che determinano un miglioramento e un benessere. Per questa ragione tutte le attività realizzate fino ad oggi hanno chiamato in gioco quella che definiamo la comunità educante. Ovvero, l’insieme di attori che, nei loro diversi ruoli, contribuiscono a lenire quella povertà e, comunque, a cercare di garantire la crescita, il benessere e i diritti del minore.
Intervista integrale su:
https://www.avvenire.it/

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