(dalla pagina di Comune Info )
Ci sono esperienze attraverso le quali – con grandi fatiche, fragilità e gioie – persone e realtà sociali imparano con pazienza e creatività a prendersi cura insieme del territorio. Sanno coinvolgere anche le amministrazioni di prossimità, senza dimenticare che eventuali questioni di sicurezza hanno le loro radici sociali su cui agire e comunque non possono rientrare mai tra i compiti dei cittadini.
In queste esperienze, accade ad esempio nel rione romano dell’Esquilino, a volte c’è chi cerca la scorciatoia dei cancelli per rendere i luoghi accoglienti.
Se ne parla in questa lettera scritta della Barbara Bonomi, presidente del Polo Civico Esquilino, scritta in risposta a un editoriale di Luca Telese pubblicato sul giornale Il Centro da lui diretto. “I cancelli a noi non piacciono, non ci piacciano i recinti, né il filo spinato, vogliamo andare oltre la paura, l’indifferenza, la solitudine – si legge nella risposta – Noi vogliamo spazi vissuti, animati, presidiati dalla Comunità… La differenza la fanno sempre le persone, e le relazioni tra le persone. A noi piace la rete non-metallica…”.
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