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Quarticciolo, manifestazione per il risanamento della borgata

Appello del Quarticciolo Ribelle
Da Quarticciolo a tutta la città, organizziamoci
Le periferie sono Roma
Nell’ultimo mese e mezzo a Quarticciolo la vita è andata veloce. Una manifestazione di quartiere per chiedere il risanamento della borgata, la sveglia all’alba per opporsi alla violenza della prefettura e di ATER durante 3 sgomberi, un blocco del traffico spontaneo di centinaia di persone. Poi ancora l’annuncio che riaprirà la piscina, i tavoli con ATER e con il municipio, qualche vertenza che sembra sbloccarsi.
Dieci mila persone che invadono i lotti per il 25 aprile, una festa di un pomeriggio dentro a un quartiere soffocato dalle piazze di spaccio e dalle operazioni del prefetto, una giornata in cui le attività commerciali “fanno l’incasso dell’anno” in una borgata in cui hanno chiuso altri 4 negozi e di serrande aperte ne rimangono poche, un momento di orgoglio per chi è raccontato sempre e solo nelle pagine di cronaca nera.
Piccoli pezzi, cose grandi e cose piccole, cose in parte contradditorie, cose che ci spingono a porci delle domande.
Se quello che succede da queste parti riguardasse anche altri? Se fosse in fondo non così diverso da quanto succede a Bastogi, al Tufello, a Casal de Pazzi o a Laurentino? Se l’abbandono dei nostri quartieri fosse l’altra faccia della medaglia di una città che fa del centro un parco giochi per turisti e dei grandi eventi l’unico motore dello sviluppo? Se fosse lo stesso problema a tenere gli studenti nelle tende e noi con gli ombrelli dentro casa?
Sarebbe utile allora lottare insieme. Metterci in ascolto di chi cerca di impedire che Spintime diventi un albergo, di chi vuole che il MAAM, Porto Fluviale o Casale de Merode diventino case, degli edili che chiedono che la rigenerazione urbana sia qualcosa in più di uno slogan, di chi nei quartieri c’è nelle mille forme in cui oggi ci si riesce a stare.
Questo appello vuole essere un sasso nello stagno: c’è spazio in questa città per porre dal basso dei vincoli alla devastazione che il libero mercato sta facendo delle nostre vite e dei nostri territori?
Abbiamo partecipato a una bella iniziativa il mese scorso promossa da Nonna Roma, partiva dalla domanda “Chi è di casa a Roma?”. Il rischio concreto è che sia qualcosa più di una provocazione, la vendita delle case popolari e del patrimonio degli enti sono li a ricordarcelo, per questo saremo in piazza il prossimo 16 maggio sotto la Regione Lazio contro la proposta di revisione della legge 12.
Il rischio concreto è che nella città in cui si prepara l’ennesimo grande evento, il Giubileo 2025, “essere di casa” sia un privilegio sempre più esclusivo.
Conosciamo le difficoltà oggettive che vivono i percorsi di organizzazione dal basso in una fase in cui le energie sono poche e le urgenze molte, ma pensiamo che sia comunque necessario provare a metterci in rete.
Per chi ha la voglia e la pazienza ci vediamo alla casa di quartiere sabato 18 maggio alle ore 18.00
Insieme tutto è possibile
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