(Pubblicato il in Rete Onds).
Sono cresciute del 5,5% rispetto all’anno precedente le persone prese in carico dai 20 Help Center della rete dell’Osservatorio Nazionale della Solidarietà nelle Stazioni italiane, passando da 19.782 a 20.879, portando così a 166.538 il totale delle donne e degli uomini in condizione di marginalità sociale estrema che dal 2016 hanno trovato un aiuto concreto negli spazi concessi in comodato d’uso gratuito dal Gruppo FS. Questo uno dei dati più salienti contenuti nel Rapporto ONDS 2024.
È significativo che, a fronte di una crescita degli utenti, quelli nuovi – ovvero coloro che si sono rivolti ai centri per la prima volta nell’anno 2023 – siano il 60,1%% contro il 63% del 2022. In altri termini, meno persone, rispetto agli anni precedenti, sono uscite dal circuito assistenziale.
Pur restando gli uomini la grandissima maggioranza, con il 78,1%, assistiamo ad un aumento dell’8,1% delle donne, che passano da 4.094 a 4.425, mentre resta sostanzialmente invariato il numero delle persone transgender, che calano di poche unità e costituiscono lo 0,3% del totale.
La distribuzione dell’età è quasi invariata, con qualche oscillazione intorno al punto percentuale. È sempre molto alta la fascia che va tra i 18 e i 39 anni: 50% degli utenti nel 2023, contro il 51% dell’anno precedente, mentre i quarantenni restano invariati intorno al 20%.
Circa la nazionalità, gli italiani aumentano in valore assoluto del 7,1% rispetto al 2022 passando da 4207 a 4504 ma restano stabili intorno al 22,5% sul totale. In flessione i cittadini UE, che passano dal 10,30% all’8,03%. Crescono, invece, gli utenti extra UE, che passano dal 67,11% al 69,48%.
Le nazioni maggiormente rappresentate, oltre all’Italia, sono Marocco, Tunisia, Perù ed Egitto. La prima nazione europea è la Romania, in calo ormai da diversi anni, che passa dal 5,15% del 2022 al 3,8% del 2023. Colpisce, invece, il trend in aumento dei cittadini del Bangladesh, più che raddoppiati rispetto al 2020: segno che anche un gruppo sociale fortemente protetto (e spesso sfruttato) dalla rete dei connazionali sta perdendo anche il minimo della sicurezza che aveva in passato. Da segnalare anche il fatto che le persone peruviane sono presenti per la maggior parte a Firenze, dove costituiscono circa un terzo degli utenti totali: una comunità tradizionalmente legata al lavoro domestico, che presso l’Help Center trova risposta a molti bisogni, in particolare formativi.
Le principali richieste presentate agli sportelli sono sempre più riferibili ai beni primari: 37,6% supporto alimentare; ben 26,7% igiene, più che raddoppiato rispetto all’anno precedente. Le richieste di alloggio passano dal 19,1% del 2022 al 10,2% del 2023. Scendono altrettanto drasticamente lavoro (dal 2% all’1%), salute (dal 2,2% all’1,6%), orientamento (dal 3,4% all’1,7%). Questi ultimi dati vanno letti con attenzione: non dimostrano che la domanda abitativa sia dimezzata tra le persone povere, ma al contrario esprimono la consapevolezza dell’irrealizzabilità del sogno di un posto letto stabile in quasi tutte le città italiane, dove l’housing sociale è fortemente sottodimensionato rispetto alle necessità reali.
I dati descritti portano a oltre 4.145.000 gli interventi sociali realizzati dagli Help Center dal 2016, circa 610.000 di orientamento sociale e più di 3.500.000 di bassa soglia, per un totale di 273.000 ore di lavoro, durante le quali le porte si sono aperte in media 6 volte all’ora: una richiesta di aiuto ogni 10 minuti.
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