Conflitti, violenze e disastri naturali aggravati dalla crisi climatica continuano ad ingrossare le file degli sfollati interni, meglio noti in ambito internazionale come internally displaced persons (IDP), che a fine 2023 hanno raggiunto a livello mondiale la soglia record di 75,9 milioni, rispetto ai 71,1 milioni del 2022. I dati arrivano puntuali come ogni anno dal rapporto Global Report on Internal Displacement (GRID) 2024 dell’Internal Displacement Monitoring Centre (IDMC), pubblicato lo scorso 14 maggio.
Nell’ultimo anno 46,9 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case per trovare rifugio altrove, rimanendo però confinate entro i territori nazionali e costrette a spostarsi anche più volte. Conflitti e violenze hanno spostato forzatamente 20,5 milioni di persone in 45 Paesi. Quasi due terzi del totale si trovano in Sudan, nella Striscia di Gaza e nella Repubblica Democratica del Congo. Resta, purtroppo, massiccio anche il numero degli sfollati a causa dei disastri naturali e di eventi climatici estremi, pari a 26,4 milioni in 148 Paesi. Si tratta del terzo numero di sfollamenti più alto degli ultimi dieci anni. Un terzo dei quali ha avuto luogo in Cina e Turchia a causa di devastanti eventi meteorologici e terremoti ad elevato magnitudo.