Rivoluzione Tiburtina

Tredici torri di altezza variabile, che non supereranno comunque i 90 metri, e “stecche” più basse e lunghe, ricoperte di cristallo, un po’ come la vicina sede della Bnl. Un nuovo quartiere direzionale lineare, con al centro il nuovo quartier generale di Fs, schiacciato tra il fascio dei binari e un grande parco, con un asse pedonale tra le due file di modernissimi edifici. Ed infine la nuova stazione dei pullman regionali e internazionali. Sono queste le principali caratteristiche del progetto del nuovo centro direzionale nell’area est della stazione Tiburtina, almeno a leggere la proposta avanzata nelle ultime ore al Comune di Roma da Fs, sulla base delle elaborazioni dello studio di architettura Abdr.

Uno studio riservatissimo, che rappresenta la prima proposta di variante urbanistica dell’area

e che l’agenzia stampa Dire ha avuto modo di leggere in anteprima assoluta. Dunque tra la stazione Tiburtina e Pietralata, in quello che un tempo veniva chiamato lo Sdo, nascerà un nuovo quartiere super moderno, che potrebbe ricordare, nell’immaginario collettivo, l’area dei grattacieli milanesi di Porta Garibaldi o la Defense a Parigi, magari con gli edifici un po’ più bassi, o meglio ancora il nuovo Barcode davanti ai binari della stazione di Oslo. La proposta di Fs e Abdr, frutto del verbale d’intesa per la “cura del ferro” del 24 luglio del 2018 sottoscritto da Roma Capitale e Rfi, va a completare il piano di assetto della stazione Tiburtina del 2000 attraverso, però, una revisione complessiva della situazione. Il vecchio assetto, infatti, è stato rivisto ed è stato deciso di concentrare a Tiburtina diritti edificatori di Fs prima sparsi in altre zone della città, a partire da quelli sul lato ovest dei binari e da quelli dell’ambito Trastevere (24.550 metri quadrati di Sul) il cui nuovo piano di assetto, alla luce delle novità, conterrà solo attività di ridisegno urbano non particolarmente invasive, al posto di nuovi palazzi.

Il progetto di Abdr, più nello specifico, prevede la realizzazione di un centro direzionale di 13 edifici:

la previsione attuale ne contiene due di 90 metri, con 22 piani, che ospiteranno la sede di Fs (la più grande con una Sul di 35.000 metri quadrati, l’altra da poco meno di 10.000 metri quadrati). Poi ci saranno altri tre edifici di 72 metri, uno di 60 e il resto sui 50 metri, ma ben più lunghi, con superfici utile lorde fino a 36.000 metri quadrati. Il nuovo quartiere sarà lungo un chilometro abbondante: quella che viene definita una “spina di architetture che si spinge dall’atrio Pietralata fino al ponte Lanciani” resterà stretta, da un lato, tra la nuova sede della Bnl, il fascio di binari e la stazione Tiburtina e, dall’altro, da una seconda area attualmente in fase di sviluppo, nel cuore di Pietralata, che si estende fino alla stazione della linea B Quintiliani. Una zona dove è già in realizzazione uno studentato de La Sapienza e dove, tra poche settimane, si aprirà il cantiere della nuova sede dell’Istat. Senza contare che in futuro arriveranno ulteriori edifici dell’università. In realtà quella presentata da Fs con lo studio Abdr è solo una proposta urbanistica, con un “concept” architettonico. Si tratta di un progetto certamente particolareggiato ma che ora sara’ sottoposto al confronto finale con il Comune di Roma: tra pochi giorni si aprirà la conferenza dei servizi mentre si punta ad approvare la variante in Assemblea Capitolina in primavera. L’aspetto finale delle stesse torri presenti nel progetto non sarà necessariamente quello degli rendering prodotti da Abdr, perché le società che poi prenderanno casa nei nuovi edifici potranno scegliere i loro architetti. E già si immagina una parata di archistar per creare il più avanzato “landmark” di Roma, un muro di spettacolari edifici super contemporanei, in grado di cambiare lo skyline della zona (ma non quello della città, vista la non eccessiva altezza degli edifici) e rigenerare un’area degradata, oggi devastata da sfasciacarrozze, manufatti abusivi e insediamenti illegali.
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