Da prima della pandemia “i nostri centri distribuzione si sono moltiplicati, sono stati dati 600mila pacchi alimentari in tutta Italia, tre volte in più di prima. Oltre 1 milione di pasti di cui 500mila serviti nelle mense con un numero raddoppiato rispetto ad anni precedenti, 650mila pasti
sono stati distribuiti nei pasti itineranti”.
Sono i dati sulla solidarietà presentati questa mattina in una conferenza stampa sul tema “La solidarietà è un investimento” dal presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo. “Dati – ha osservato – che mostrano che c’è tanta domanda di solidarietà, anche da parte di nuovi italiani, persone che prima erano assistite e ora danno una mano per senso di restituzione”. Altri numeri significativi sono quelli sulle iniziative di co-housing che “hanno consentito a decine di persone o anziani che da soli non ce l’avrebbero fatta, di creare delle miniconvivenze con un sostegno del volontariato e qualche piccolo sussidio”.
“Tutto questo – ha spiegato – avviene in un momento di policrisi, cioè una crisi data da molti fattori: le gravi conseguenze della pandemia, la crisi economica di inflazione e prezzi, a cui si è aggiunta la guerra in Ucraina, con la crisi del gas”. “I più colpiti sono stati le famiglie monoreddito, le
donne, le tante persone anziane con pensioni basse e i lavoratori precari. L’Istat ci dice che sono 5 milioni 600 mila le persone sotto la soglia di sussitenza, quasi il 10 per cento della popolazione italiana. Dietro queste cifre ci sono volti, persone, lo voglio ricordare alla politica che dovrebbe avere un rapporto più diretto con i cittadini, la politica non può farsi solo nei dibattiti tv e social. In questo senso, il volontariato è un investimento, non parla sulla realtà, non è ideologico, è una visione vera dei problemi e sa indicare delle soluzioni”.
Impagliazzo ha presentato quindi anche la 33/esima “Guida Michelin dei poveri”, una specie di Bibbia ormai per quanti cercano informazioni su “Dove dormire, mangiare, lavarsi”: 280 pagine con tanti indirizzi utili per i più poveri e in difficoltà. Altra iniziativa quella del Pranzo di Natale che segna un significativo traguardo: quest’anno si tratterà del quarantesimo.
“Il Pranzo di Natale – spiega Impagliazzo – nasce da motivazioni profonde non solo sociali ma soprattutto spirituali che ci hanno spinto a coinvolgere oltre 250mila persone nel mondo, il che segnala il fatto che questa intuizione era giusta. Le persone che non possono celebrare il Natale, chi non ha una famiglia, chi è per strada, chi è solo, chi è anziano, come gioire in questa festa? Questa la domanda che ci facemmo 40 anni fa e dal 1982 non abbiamo mai interrotto questo appuntamento, anche durante la pandemia abbiamo organizzato la distribuzione di cibo
e regali”.
“Quest’anno al pranzo di Natale si aggiungeranno tante donne e tanti bambini ucraini – ha fatto sapere – la solidarietà verso di loro non deve finire”. Il numero per un Sms solidale per partecipare alla campagna “A Natale, aggiungi un posto a tavola”, è 45586.
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