Antonella Polimeni, prima rettrice eletta alla Sapienza dopo 717 anni: «Il gender gap si combatte all`Universit໫Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente». Citando la Montalcini, la rettrice della Sapienza ha sottolineato che la disuguaglianza di genere determina la mancata valorizzazione dei talenti, del sapere, della ricerca. "Creare un ambiente di formazione e lavoro inclusivo permette di accrescere il benessere di tutte e di tutti, consentendo ad ogni persona di esprimere al meglio le proprie qualità e professionalità, contribuendo così al miglioramento del rendimento e della performance dell’Università nel suo complesso" È necessario ridurre gli ostacoli alla parità di genere, valorizzando la partecipazione delle donne e promuovendo il successo femminile. Il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’empowerment (autostima, consapevolezza, maggiore forza) di tutte le ragazze e le donne rappresenta l’obiettivo 5 dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile adottata dalla 70-esima Assemblea delle Nazioni Unite (#ONU) nel 2015 che nel target 5 richiama alla necessità di garantire alle donne la piena ed effettiva partecipazione e pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita pubblica, economica e politica. Le donne si laureano prima, ottengono votazioni superiori e abbandonano meno gli studi, rappresentano il 58% del totale dei Laureati e il 52% dei Dottori di ricerca. Quando tuttavia passiamo ad analizzare i dati sulla carriera accademica è facile evidenziare come, man mano che saliamo nella scala gerarchica le percentuali diminuiscano, con 50% tra gli assegni di ricerca, il 47% tra i Ricercatori, il 38% tra i Professori Associati e il 23% tra i Professori Ordinari. Facile evidenziare “per tabulas” alcuni fenomeni ben noti: la progressiva uscita delle donne dal percorso accademico una volta terminata la formazione universitaria (leaky pipeline), la segregazione verticale delle carriere delle donne. Poche raggiungono posizioni di vertice: il soffitto di cristallo (glass ceiling) - barriera invisibile che impedisce alle donne l’accesso ai ruoli apicali - è stato definito con un vero e proprio indice GCI (GlassCeiling Index) dato dal rapporto tra le donne presenti nel mondo accademico e quelle presenti al massimo livello di carriera (Professore Ordinario). L’indice è uguale a 1 quando c’è una perfetta parità di genere, quanto più l’indice è superiore a 1 tanto più le #donne sono sottorappresentate nei livelli alti di carriera. Continua su :
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