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Impossibile non farsi domande e rimanere in silenzio davanti alla notizia di alcuni giorni fa relativa alla morte per soffocamento di un neonato e alla violenza ostetrica praticata in uno degli ospedali più famosi di Roma, il Pertini. Il Pertini è solo un esempio, uno dei tanti luoghi in cui oltre a far nascere bambini e a salvare vite, nessuno lo mette in dubbio, viene praticata violenza ostetrica.I giornali scrivono che la Procura di Roma ha già aperto un’indagine per verificare eventuali negligenze del personale ospedaliero in quanto il co-sleeping, cioè la pratica di dormire con il neonato accanto, è fortemente sconsigliato proprio per i rischi che comporta. Il papà accusa: “La mia compagna era stremata dopo 17 ore in travaglio, ha implorato più volte il personale di portare il piccolo al nido per potere riposare un po’. Non ce la faceva più. Ma la risposta era sempre 'no, non si può". La vicenda, oggetto di un'infinità di post e commenti in tutti i social, sembra aver acceso una luce su una questione da tempo oggetto di attenzione da parte dei vari movimenti femministi.La violenza ostetrica è solo una forma di espressione della violenza perpetrata sulla donna e sul suo corpo, frutto del sistema patriarcale e che può essere combattuta realmente solo cercando di scardinare l'intero sistema. Il corpo della donna è da secoli il principale luogo in cui viene esercitato il potere dello Stato e delle varie formazioni sociali, prima fra tutte la famiglia. E' ora di dire basta!Il corpo della donna è strettamente legato alla nascita e alla crescita demografica del paese. L'utero diviene luogo di conquista per lo Stato che definisce quando, se e perché una donna può abortire o quanto se e perché una mamma deve essere intesa come tale. In questo contesto un ospedale, luogo di cura, può trasformarsi invece in un luogo di costrizione per la donna che viene continuamente giudicata e caricata di aspettative e obblighi in quanto procreatrice, come se non bastasse la sofferenza del parto e non si avesse diritto anche al riposo. Come Collettivo Femminista siamo vicine a tutte le donne e a tutte le mamme che hanno subito e che subiscono violenza ostetrica. Si tratta di una questione complessa e che sarà oggetto di futuri incontri del Collettivo insieme a persone competenti.